Comune di Greve in Chianti

Consiglio Comunale del 22/03/2006

Dichiarazione a verbale 

 

Devo innanzi tutto ringraziare una esponente di questo Consiglio, che poco più di  un mese fa’, mi invitò a sensibilizzare la gente ed a farla parlare, relativamente alle problematiche sorte all’Ufficio Tecnico Edilizia Privata.

Grazie all’appello pubblicato sul mio sito, le notizie sono arrivate copiose ed hanno fatto si, tanto per fare il primo esempio ( ne seguiranno altri a ruota), che in breve tempo fossimo in grado di inviare nuovamente la Polizia Municipale  a visionare, con indicazioni sicure e certe, il presunto abuso dei parenti del Sindaco, che non può più considerarsi tale, senza nemmeno attendere la visione degli atti, peraltro già richiesti.

L’abuso infatti è stato riscoperto la mattina del 06/03/2006, solo grazie alle nostre segnalazioni ed al nostro pressante invito fatto al Comando  Polizia Municipale il 04/03/2006; è solo grazie a questo nostro  intervento che i  vigili sono potuti entrare all’interno  e fare finalmente il loro dovere, dal momento che precedentemente non  avevano notato l’ingresso, in verità ben nascosto.

E’ importante tuttavia ribadire che all’Ufficio tecnico edilizia privata erano a conoscenza da molto tempo di questa situazione come ha dimostrato l’esame dei documenti, visionati dalla collega Laura Bavecchi Chellini e dal sottoscritto in data 13/03/2006.

Il Sindaco quindi non ha raccontato tutta la verità ne a noi  ne ai giornali, ai quali potrebbe aver chiesto ed ottenuto il silenzio stampa sulla nostra notizia; per queste bugie noi, coerentemente, gli abbiamo chiesto di dimettersi ed oggi gli  rinnoviamo l’invito, rammaricati del fatto di aver perso la fiducia in una persona che, al di la delle idee politiche divergenti, era comunque un punto di riferimento per tutti noi. Personalmente dovrei essere  vicino ai parenti del Sindaco, ma sono rimasto sorpreso nonché perplesso delle telefonate ricevuta dal cognato, che avrebbe voluto incontrarci per spiegarci il suo punto di vista, in netto contrasto con la realtà delle carte. L’incontro, chiesto due volte, non è potuto avvenire  perché il nostro legale l’ha caldamente sconsigliato, come inopportuno e pericoloso, prima di questo  Consiglio Comunale. Lo incontreremo comunque, come un qualsiasi altro cittadino, se lui lo desidera ancora, nella pubblica piazza, dopo aver informato, per correttezza, questa Assemblea.

Come accennavo prima, siamo comunque  entrati in possesso dei documenti riguardanti l’abuso, richiesti all’Ufficio Tecnico al momento della nostra visita di lunedì 13, durata oltre due  ore, tanto era succulenta  la  documentazione riguardante il piano di recupero.

Non voglio comunque  entrare  nel merito di quello che abbiamo visto ed  esaminato,  perché sarà compito della Magistratura accertare fatti e responsabilità.

Riguardo alla lettera inviataci dal Sindaco, alla luce delle scoperte del 6 marzo essa si commenta da sola; ad ogni buon conto in essa egli non nega più l’abuso edilizio dei suoi parenti, scrivendo infatti:

_ “Per quanto riguarda le vicende relative ad i miei parenti credo che possono avere la libertà di comportarsi come tutti i cittadini, proponendo tutti i contenziosi che vogliono e senza seguire i consigli che tanto generosamente impartite” ( queste sono le uniche parole sull’argomento)

La vostra  maggioranza, al di la delle apparenze ufficiali, scricchiola pesantemente, grazie anche al fatto che  molte persone,  da sempre di sinistra, solidarizzano con noi e ci ammirano per il nostro operato, quindi  sarebbe opportuno un chiarimento fra tutti voi e poi tornare a votare.

La colpa di tutto questo è, oltre che della nota sentenza della Consulta, anche e sopratutto dei nostri amministratori regionali che hanno voluto snaturare una legge statale che accontentava tutti, anche i parenti del Sindaco, per far godere solo le persone gradite alla sinistra che da sempre, con il tempo, possono costruire,  adeguare, modificare, sopraelevare, fare di tutto di più, dove meglio credono, anche in zone a rischio idrogeologico ( vedi Panzano). E’sufficiente per loro  aspettare il momento giusto, facendo cambiare discrezionalmente il regolamento urbanistico, regolamento che  ogni cinque anni  regala  adeguati riconoscimenti a coloro i quali si sono mostrati più sensibili alle esigenze di alcuni addetti ai lavori.