USA

Obama, l'orgoglio della democrazia
"Non abbiamo ceduto a paura, siamo liberi"

Il presidente conclude le celebrazioni del decennale dell'11 settembre con l'unico discorso ufficiale. Una rivendicazione dei valori americani: "Niente può spezzare la nostra volontà"

WASHINGTON - "Questi ultimi anni hanno dimostrato che l'America non cede alla paura: sono cambiate molte cose, ma non il nostro carattere come nazione, la nostra fede in Dio e in noi stessi". Barack Obama, al termine della lunga giornata di commemorazioni per il decennale dell'11 settembre 2001, nel suo discorso al Kennedy Center rilancia i valori patriottici, inviando un Paese un messaggio di speranza e di unità.

"La Bibbia ci dice che il pianto può durare tutta la notte, ma la mattina è una cometa di gioia. In questi dieci anni - prosegue Obama - abbiamo conosciuto guerre, recessione, e divisioni politiche. Nessuno ci ridarà indietro le vite perse quel giorno e di chi ha combattuto le guerre che sono venute dopo. Ma oggi vale la pena ricordare quello che non è cambiato: il nostro credo nell'America, l'ideale che gli uomini e le donne possono autogovernarsi, che gli uomini sono stati creati uguali e meritano tutti la stessa libertà. Quella fede, malgrado prove difficili, oggi è più forte".

La linea su cui il presidente ha deciso di battere è dunque la rivendicazione del carattere democratico della reazione del popolo americano, dopo anni di laceranti divisioni a causa della "guerra al terrore" decisa dal suo predecessore George W. Bush: "Siamo riusciti a difendere con successo il nostro stile di vita: il dibattito tra pace e guerra, tra libertà civili e sicurezza è stato a tratti feroce. Ma proprio nel modo in cui siamo riusciti a risolverlo in un modo che rende onore ai nostri valori, sta tutta la nostra forza". Con orgoglio Obama rivendica la capacità che l'America ha saputo dimostrare di andare avanti, secondo i suoi principi: "I nostri cittadini hanno ancora piena libertà di esprimere le loro opinioni, le nostre anime continuano a trovare sollievo nelle chiese come nelle sinagoghe, come nelle moschee. In questi anni - ha aggiunto Obama - si sono rafforzati i legami tra tutti gli americani, non siamo stati vittime del sospetto e della sfiducia. Gli immigrati continuano a venire da ogni parte del globo, e in tutte le nostre scuole, nei nostri posti di lavoro, convivono persone di tutte le razze e religioni".

"Gli americani di domani, tra qualche decennio - ha concluso il presidente - vedendo i memorial inaugurati oggi, riconosceranno che niente può spezzare la volontà profonda degli Stati Uniti d'America: ricorderanno che abbiamo battuto la schiavitù, la guerra civile, il fascismo, la recessione e le rivolte, il comunismo e anche il terrorismo. Anche a loro diranno che non sono perfetti, ma anche che la nostra democrazia, seppur imperfetta, è imperitura, stabile".

(12 settembre 2011) © Riproduzione riservata