la tratta Milano Napoli, nella sua interezza, ha compiuto in questi giorni 50 anni, essendo stata inaugurata il 4 ottobre 1964. Ma io ricordo, ancora bambino (sono nato nel 1949), l’apertura al pubblico della tratta Firenze Bologna, avvenuta nel 1960 e l’emozione che suscitò nel mio animo ed in quello dei miei, quando una domenica pomeriggio, la percorremmo per la prima volta: il nostro medico curante, era anche uno dei medici della unità di primo soccorso provvisoria, che era stata realizzata nei pressi di Firenze nord, lato mare (per soccorrere gli eventuali feriti in incidenti stradali) ed aveva regalato due buoni pedaggio a mio padre. Partimmo quindi per questo nuovo viaggio verso Bologna, con una vecchia Fiat 1100C e rimanemmo estasiati da questa grande opera: viadotti imponenti, gallerie su gallerie, gallerie artificiali che sembravano uno spreco di risorse e non lo erano, cose mai viste, soprattutto da chi come me, non aveva mai viaggiato in una vera autostrada, dal momento che la “mare” era ancora ad un unica corsia, dai tempi del Duce. Un viaggio emozionante che, con le utilitarie dell’epoca non era comunque molto certo, soprattutto per quelle più piccole che andavano spesso in ebollizione e le vedevi spesso ferme in corsia di emergenza. Il traffico non era comunque quello di ora, era assai scarso, ma succedevano ugualmente incidenti tremendi e numerose sono state le vittime di sinistri stradali, o di infortuni sul lavoro, nel corso di questi 54 anni. Un vero bollettino di guerra, che rappresenta un duro tributo, pagato per il progresso della nostra Collettività, al pari di altri progressi, ovviamente.
Chi avrebbe mai pensato, allora, che di li a qualche anno, abbandonati gli studi universitari, che non facevano per me, anch’io sarei entrato a far parte di questa grande Azienda; “mamma autostrada” veniva chiamata all’epoca ed anche ora. Lavoro duro, all’inizio, ma ben retribuito, indennità raggiungimento posto di lavoro, tempi complementari, lavoro notturno, tanto che nel 1977, il mio primo stipendio di part time, raggiungeva le 220.000 lire senza indennità, con sole 64 ore di lavoro.
E poi ricca Befana per i figli, poi cancellata dai sindacati che stupidamente la consideravano un’inutile regalia e ricche colonie per i ragazzi: tre settimane in un albergo a 4 stelle, con personale altamente specializzato al seguito, pediatra compreso. Altri tempi….
E’ anche per questo che lunedì e martedì sera sono rimasto ben sveglio davanti al televisore a gustarmi la fiction “la strada dritta” che, pur nella insufficienza del racconto , ha reso benissimo l’idea del tempo che abbiamo vissuto e soprattutto di come si lavorava allora, tanto che l’Autostrada del sole era ed é rimasta, l’unica opera pubblica costruita nei tempi previsti, anzi, terminata sei mesi prima.
Esiste un filmato dell’intera opera, realizzato all’epoca, che veniva proiettato all’inizio di ogni corso ed a meno che non sia riuscito a trovarlo, sarebbe auspicabile che la Società Autostrade per l’Italia, lo mettesse in rete, perché dovrebbe essere patrimonio di tutti.
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