16/01/2013Da Alessandro Bonechi, ricevo, commento e pubblico:
Carissimo Roberto,
so che ti stai preparando per il processo di domani, ma ti prego di prestare attenzione URGENTE A QUESTO NUOVO PROBLEMA !!! oggi ho saputo che Poste italiane spa, trasferirà l’impiegata delle Poste di San Polo, nell’ufficio postale di Pelago senza, a mio parere, una motivazione valida !!! Devi sapere che se l’ufficio postale di San Polo ad oggi è sempre funzionante e addirittura è stato promosso a livello qualitativo e produttivo superiore, nel 2012 (per le tante operazioni ordinarie e straordinarie svolte compreso anche i tanti fondi di investimento) é solo merito di questa persona che tanto ha fatto per il Paese e per la sua gente in special modo per gli anziani venendo loro più volte incontro, con il suo aiuto…. La motivazione del trasferimento di Poste Italiane è che, essendo stato l’ufficio di San Polo promosso, l’attuale direttrice non ha più le caratteristiche per gestirlo e quindi passa alla prima in graduatoria in grado di gestirlo, una persona di Figline….Ma la cosa ASSURDA è che la persona che adesso è a San Polo, quando arriverà a Pelago (trasferimento fra 15 giorni ), passerà di livello anche lei e allora si che lo potrebbe gestire, ma sembra che non gli spetti più il posto di San Polo perchè quella che dovrebbe venire, essendo già più anziana di livello ha la facoltà di decidere . Ora posso capire che il fatto delle graduatorie ecc. ecc. ma dobbiamo far capire a Poste spa che questa persona, che attualmente lavora all’ufficio di San Polo, anni fà, quando ci arrivò prese in mano un ufficio che Poste italiane volevano chiudere, in quanto il rendimento era quasi ZERO. Lo ha saputo ricostruire, facendo lavorare di nuovo sia l’ordinario che lo straordinario e togliendo più del 50% di clienti alla banca in relazione a fondi investimento… E’ stato classificato GRAZIE AL SUO LAVORO uno degli uffici migliori della Toscana…mi sembra che tutto questo basti per MOTIVITARE il fatto che debba rimanere e infine dobbiamo tenere CONTO anche del GRANDE lavoro sociale che questa persona ha fatto con i tanti anziani aiutandoli…puoi verificare tu stesso chiedendo a Poste spa quanti reclami ci sono stati negl’ultimi anni……. ZERO !!!.
Condivido la tua simpatia per la giovane e brava impiegata, ma, come dovresti sapere, l’organizzazione del lavoro, spetta unicamente al “datore di lavoro” e quindi resta ben poco da fare! L’unico modo per danneggiarli é boicottare l’ufficio, ma credo che nessuno, o pochi ti seguiranno.
Un’ altra possibilità, tenendo conto delle distanze fra Figline e Pelago e fra Figline e San Polo é lo scambio volontario di sede di lavoro delle due persone, al quale Poste spa, non credo potrebbe opporsi
Egregio signor Bonechi. egregio signor Migno. sono il babbo dell’impiegata di San Polo in questione e desidero ringraziarVi per le parole dette a favore di mia figlia (signor Bonechi) e della risposta benevola e equilibrata (signor Migno). Vorrei narrarVi un episodio occorsomi a San Polo dove, alcuni anni fa, quando ero libero da impegni usavo recarmi per far visita a mia figlia. Già nell’ufficio si nota subito il clima differente che si respira all’interno di esso, scevro da nervosismo seppur in lunga fila di attesa. Un giorno, seduto apparentemente preso da alcune letture, cominciai a commentare sulla fila allo sportello, sull’impiegata che dialogava con gli avventori, che era uno schifo dover fare tanta e tale attesa, etc., come se fossi un vero avventore che si lamentava di un “disservizio” delle Poste. Non lo avessi mai fatto! Alcune signore, in fila e sbuffanti, mi aggredirono verbalmente a favore della “povera impiegata” che stavo dileggiando (secondo loro), con tanta veemenza che dovette intervenire mia figlia a spiegar loro che ero il padre e che stavo scherzando. Tutto finì per il meglio, naturalmente, ma questo spero Vi farà intendere che atmosfera si respirava e si respira nell’ufficio P.T. di San Polo.
Ma non vorrei che la Direzione di Poste Italiane SpA possa credere che ci sia “lo zampino” di mia figlia in questa lamentela. So per certo che mia figlia – in passato pronta a polemizzare anche con i suoi superiori, naturalmente sempre per ragioni di servizio ed esperienze “di strada” – non ha polemizzato al momento della notizia del trasferimento, prndendone solo e doverosamente atto.
Voi mi capirete, egregi: questa volta non c’è alcuna parvenza di polemica, tutto è tranquillo, spero che i dirigenti di Poste SpA si renderanno conto che oltre alla beffa (lei risolleva un ufficioc destinato a chiudere ed essi, per premio, la sostituiscono), oltre alla beffa, dicevo, c’è anche il danno economico per alcune indennità che le verranno (giustamente) tolte e chilometri e disagio aumentati. Quindi: via da una popolazione di “clienti” che ormai la considerano “una di loro” e soldi in meno in busta. E questo con due figli piccoli e con i tempi che corrono.
Con viva cordialità,
G. Valerio
16/01/2013 alle ore 17:02